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"Una Società che non tutela il proprio ambiente dove vive e dove vivono i propri Figli è una società senza futuro". Orso Tibetano

martedì 21 ottobre 2014

► Racconti dalla terra degli Orsi della Luna di Giuseppina Gucciardi

Sito interamente dedicato agli Orsi Tibetani

Bile d'Orso
Una storia d'amore... di un soldato.....un orso......un dono

LA RESTITUZIONE DEL DONO
Linh mi disse:" prima di morire vorrei rivedere il paese dove sono nata" erano passati molti, troppi anni. Era il mese di maggio del 1975, dopo la caduta di Saigon, quando io, giovane marine ventenne e Linh diciassettenne, sposa di guerra, lasciammo insieme l'inferno del Vietnam. Ed eccoci due settimane dopo (ed una dall'ultima seduta di chemioterapia di Linh) a Viet Tri cittadina a 150 Km da Hanoi, seduti, nella stanza attigua al negozio, dell'unica parente superstite di Linh, la cugina Xuan, che a detta dei parenti aveva fatto un "buon matrimonio". Tra tazzine di the, dolci "banh chun" e birra "bia.hoi", venimmo presentati ai parenti del marito della cugina Xuan.

Erano già passate diverse ore, la mattina stava svolgendo al termine, quando sulla soglia, comparve il marito della cugina, il quale gesticolando chiamò la moglie, invitandola a seguirlo.
Restammo soli. Dalla finestra della stanza poteva intravedersi la strada, le persone in biciclette, le voci dei passanti, faceva caldo, cominciai a sudare e sentivo i brividi di freddo percorrere la mia schiena, la paura e i ricordi dolorosi non scompaiono mai, neanche dopo tanti anni. Mi allontanai dalla finestra e Linh mi disse "ascolta?!" mi fermai un attimo! e al mio orecchio giunsero rumori di cancelli prima aperti e poi richiusi ripetutamente, imprecazioni e uno strano ovattato urlo animale.
Senza esitazione! richiamati da quei suoni, attraversato il piccolo cortile, ci trovammo davanti ad un portone socchiuso, Linh lo aprì.

Vietnam
La luce del giorno inondò la stanza ! Quello che i nostri occhi videro, parve fermare per un attimo i battiti del nostro cuore, la gola si strinse e nessun suono poté uscire dalla nostra bocca.
Nella stanza , allineate in tre file vi erano una ventina di gabbie, alcune piccole ed altre di dimensioni più grandi, in ogni gabbia vi era un orso. Alcuni erano distesi sul fondo della gabbia come se dormissero, altri muovevano la testa da destra a sinistra e viceversa, altri ancora con il muso incastrato fra le sbarre le mordevano; risentimmo ben distinto quel grido animale.
Da dove ci trovammo, si intravedeva una stanza, l'unica ad essere illuminata, dalla quale provenivano voci concitate; ci avvicinammo! all'improvviso uscirono da quel luogo, due uomini uno dei quali avvicinatosi ad una gabbia con dentro un orso, lo colpì ad una zampa soffiando con una lunga cerbottana. L'animale emise un lamento e dopo poco tempo cadde addormentato sul fondo della gabbia.La Ketamina (potente anestetico usato in veterinaria) aveva fatto il suo effetto.
A questo punto i due uomini, avvicinarono la gabbia all'ingresso della stanza illuminata, la aprirono tirando fuori l'orso addormentato e lo trasportarono sempre trascinandolo per una zampa, all'interno della stanza.

Nessuno si era accorto di noi! Linh, mi disse "andiamo via" risposi "no!" aspetta voglio vedere cosa succede"! Entrammo nella stanza! L'orso, disteso sul pavimento era immobile, aveva gli occhi sbarrati, ed apriva e chiudeva la bocca continuamente; I due uomini, e la cugina Xuan erano accanto al marito, il quale chino sull'orso, era intento a trafiggergli l'addome con un ago di circa 10 cm.
La manovra fu ripetuta varie volte ,ed ebbe termine solo quando dall'ago fuoriuscì materiale organico. Il marito fece un cenno alla moglie, la quale prontamente collego l'ago tramite un lungo tubicino, ad un contenitore in vetro e successivamente questo ad una apparecchiatura medicale.
Fu un attimo! il vetro si riempì di una sostanza verdastra con striature color porpora.
Capì subito era bile! La nausea e un senso di vomito mi pervasero.

Marine
Incuranti della nostra presenza, una volta che la macchina si arrestò, in quanto l'afflusso di bile era terminato, fu estratto l'ago dall'addome dell'orso, e i due uomini lo riportarono nella gabbia. Ci fu detto di uscire! Dicendo che ci avrebbero raggiunti nella stanza dove ci avevano lasciato. Mi avvicinai a Linh era rimasta immobile e non accennava a muoversi. La presi sottobraccio, era gelida, la guardai! Il pallore del suo viso rendevano i suoi occhi scuri ancora più profondi.Non ricordo quanto tempo passò! Il silenzio fu nostro compagno, sino all'arrivo della cugina Xuan, la quale si offrì di riaccompagnarci in albergo. Nessuna spiegazione anche se richiesta, ci fu data "tanto non avremmo capito ". Scendemmo dalla macchina, la cugina Xuan salutò Linh baciandola e le disse porgendole un piccolo pacchetto "un regalo per te".Nonostante fossimo già tornati a casa da tre giorni Linh non aveva ancora aperto il regalo. La sua mente tornava a quanto accaduto, ancora incredula e tormentata dall'orrore. Lo feci io per Lei!

Avvolta in una sottile stoffa gialla, la piccola scatola di cartone bianco, aveva le scritte in rosso e dipinto in nero, un orso della luna;
Aprendo il contenitore, vidi un cilindro di pochi centimetri in vetro, conteneva bile d'orso.
Alla sua vista le lacrime scesero copiose sul viso di Linh, i singhiozzi la lasciarono senza respiro, la disperazione la rese muta per giorni.
Non feci parola a Linh del rischio corso se al check-in all'aeroporto di Hanoi, ci avessero trovato in possesso del "regalo". Pochi mesi dopo Linh, una sera mi disse! Quando morirò poni tra le mie mani il cilindro con la bile d'orso, devo restituirla! sicuramente l'orso a cui è stata tolta mi sta aspettando!.
Non passò molto tempo da quella sera! Linh ha restituito il suo "regalo

La mia voce le mie parole per te! orso della luna
Giuseppina Gucciardi

Orso Tibetano

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