Tutto sugli Orsi Della Luna
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| Frodo |
Cari Amici,
come alcuni di voi sanno, sono rientrata da pochi giorni da un breve viaggio di lavoro a Chengdu. Al mio ritorno, avrei voluto condividere la gioia e l’orgoglio di camminare insieme a Jill per i sentieri silenziosi della riserva, raccontare delle corse di Muppet e Tho Zhai - strappati a una terribile morte in un mercato della carne di cane cinese - dei loro occhi neri e delle loro code scodinzolanti. Avrei voluto descrivere la disarmante magnificenza di Cesar mentre ci osserva da lontano nascosta tra gli alberi, della lingua ruvida di Jasper che lecca il miele dalle nostre dita, e di Oliver, gigante stanco e coraggioso, che ormai negli ultimi anni della sua vita riposa all’ombra delle foglie di un banano.
Invece, scriverò della morte. Perché è anche attraverso l’esperienza della morte che si discerne la meraviglia del dono della vita. Un dono che voi avete reso possibile. Venerdì mattina era una mattina come tante altre, l’agenda piena di impegni e appuntamenti, gli ultimi saluti prima della corsa frenetica in macchina verso l'aeroporto per prendere il volo delle 21.00 diretto a Pechino. Poi, all’improvviso, quel messaggio sordo urlato dalla ricetrasmittente. Un fulmine a ciel sereno che ha spezzato il vuoto della piccola e torrida sala riunioni allestita per l'occasione. Sono arrivati i risultati degli esami di Frodo. Non ci sono dubbi: grave lesione al midollo spinale.
Avevamo visto Frodo la mattina precedente, distesa sul tavolo operatorio dell'ospedale del centro, affidata alla mani sapienti dei nostri veterinari. Le avevamo annusato le zampe - un odore acre che ricorda vagamente quello della crosta lattea dei neonati. Abbiamo creduto che la ragione dei suoi recenti problemi di motilità fosse una semplice artrosi o, come spesso accade, il cambio di stagione. Invece no, la diagnosi non lascia alcuna speranza. La paralisi è irreversibile, per questo Frodo non potrà più camminare e sarà addormentata per sempre.
Frodo è uno dei primi orsi che abbiamo salvato - oltre 10 anni fa - e al quale abbiamo potuto regalare una casa sicura nella nostra riserva di Chengdu, allora appena inaugurata. Notoriamente schiva e riservata, si è ambientata lentamente imparando a fatica a convivere con gli altri ospiti della Casa 3 dove, in compagnia dell’amico di sempre Tai Tai, ha osservato il mondo cambiare intorno a se per gli anni a seguire.
Quando Jill ci ha accompagnati all’ingresso dell’ospedale per quello che ha chiamato l'ultimo saluto, le sue parole hanno risuonato insieme al vento tra le colonne del piccolo porticato antistante la sala operatoria: “ora entrate e guardate, poi tornate a casa e raccontate ciò che avete visto”.
Eccola davanti ai nostri occhi in tutta la sua straordinaria bellezza. Ormai incapace di reggersi sulle zampe posteriori, Frodo se ne stava distesa sul fondo della gabbia, appoggiando il peso sulla zampa anteriore - l’unica rimasta. Ci guardava incuriosita attraverso le sbarre rosso acceso, sbuffando di tanto in tanto. Il rumore della ventola dell’aspiratore faceva da sottofondo, poi nient’altro. Uno alla volta, ci siamo avvicinati lasciandole affondare la lingua in un grande bicchiere colmo di frutta omogeneizzata. Si fidava di noi, sembrava sapere chi fossimo e che non c'era bisogno di avere paura. Ciò che Frodo non sapeva, era che avevamo già deciso per lei, ancora una volta. L’ultima.
Guardare negli occhi chi non sa di dover morire è una sensazione che non saprei descrivere. Ho sentito freddo. Un gran freddo gelido attraversarmi la schiena come una lama affilata.
Avevo visto Shui morire in una sera del febbraio del 2009, disteso su un telo di plastica verde scuro davanti all’ingresso del capannone della quarantena. Pervasa dalla rabbia, fissavo l’addome gonfio e ulcerato di quell’orso mentre Heather spingeva il liquido nella siringa. Eravamo arrivati troppo tardi. Quel corpo non avrebbe mai sentito l’abbraccio del sole, la danza della pioggia battente nè il soffio leggero del vento. Shui, che significa acqua in cantonese, era nato e morto senza vivere - sorgente e foce. Mi sentivo in colpa.
Questa volta, invece, è stato diverso. Questa volta siamo arrivati in tempo, un lontano giorno di 13 anni fa - in tempo per ridare a Frodo la speranza e poi la vita, come l'insostenibile leggerezza dell'essere. Frodo si è spenta all’ora di pranzo di venerdì 24 maggio nell’ospedale veterinario del Bear Rescue Centre di Chengdu, senza soffrire, circondata di amore e ricoperta da un tappeto di mani che, in un movimento sussultorio, hanno accompagnato il suo ultimo respiro. Allora, al bip prolungato del respiratore, non lo avevo capito. Oggi, so con certezza che non siamo stati noi a confortare Frodo nel suo viaggio, ma il contrario. Frodo ci ha restituito sollievo - una sorta di pace interiore - e ha lenito il senso di colpa.
La morte può essere dignitosa tanto quanto la vita. In fondo, eutanasia significa proprio buona morte. Frodo riposa in pace nel piccolo cimitero vicino al fiume, insieme agli orsi ai quali abbiamo detto addio in questi anni, vegliata da centinaia di piccole farfalle bianche e da Andrew, simbolo di una battaglia che può e deve essere vinta. Sulla sua lapide, una mezza luna dorata.
Grazie per averle dato una seconda possibilità.
“La vita consiste in rari momenti singoli di altissimo significato e in innumerevoli intervalli in cui nel miglior caso ci si aggirano intorno le ombre di quei momenti. L'amore, la primavera, ogni bella melodia, la montagna, la luna, il mare – tutto parla una sola volta veramente al cuore: seppure giunge mai a parlare. Giacché molti uomini non hanno affatto quei momenti e sono essi stessi intervalli e pause nella sinfonia della vita reale.” Friedrich Nietzsche (filosofo e poeta)
RIP Frodo.
Con riconoscenza,
Irene
Irene de Vitti
Italy Director
Animals Asia Foundation
Via XX Settembre, 26/5
16121 Genova
Tel 010 0981670
www.animalsasia.it
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